Notiziario Parrocchiale – PASQUA… qualcosa di nuovo
Quest’anno invece possiamo tornare a celebrare insieme la Pasqua. Ancora con attenzioni e limitazioni da osservare, ma con la possibilità di vivere anche con la liturgia questi giorni, particolari e importanti insieme. Il modo di celebrare sarà diverso dal solito, ci saranno variazioni e modifiche per i motivi che sappiamo, ma questo ci aiuterà a riscoprire il valore e il significato di quei gesti che davamo ormai per scontati. La loro assenza ci permetterà di riportare a quello che è il loro vero e profondo significato.
La Pasqua di questo 2021 sarà davvero qualcosa di nuovo: ci ridona la possibilità delle celebrazioni e dei momenti che la caratterizzano dal punto di vista liturgico; ci ridona una speranza che davamo per “scontata” lo scorso anno e che invece ci siamo accorti, nello trascorrere dei giorni, che non è affatto ovvia. Ci ridona la possibilità di guardare al futuro con fiducia di chi sa che, anche i momenti più bui e difficili, presentano una via d’uscita. Per noi cristiani la via d’uscita ha un nome: Gesù Cristo, il risorto!
La Pasqua rinnova la nostra fede nel Risorto ma, nello stesso tempo, ci chiede di prendere parte a questa risurrezione, perché Lui è risorto per noi.
Abbiamo sperimentato cosa vuol dire rimanere chiusi in casa, cosa vuol dire non poter fare, andare, stare con chi desideriamo. Abbiamo sperimentato in queste “piccole” cose cosa vuol dire morire. Possiamo davvero dire di essere morti in questo anno così particolare, ma adesso è arrivato il momento di risorgere: come scrive S. Paolo: siamo morti con Cristo, con lui risorgeremo.
Viviamo fino in fondo questa Pasqua, che avrà le sue limitazioni, ma niente che potrà limitare la gioia della risurrezione: quella di Gesù e la nostra. Lui risorge per noi, noi viviamo per lui.
Quest’anno la Pasqua ha qualcosa di nuovo da dirci: nonostante il virus, nonostante le mascherine, nonostante le limitazioni, nonostante i “non si può”… possiamo ancora vivere, perché Lui, il Signore ha vinto la morte. E noi con Lui!
È ARRIVATO IL MOMENTO DI CAMBIARE…
Come sapete la mia presenza in questa parrocchia, in mezzo a voi sta per concludersi. A settembre non sarò più parroco di S. Leone ma sarò a Lurano, una parrocchia della bassa bergamasca che sta crescendo e che attualmente conta circa 2900 abitanti. Sarà un ambiente completamente diverso dal nostro. Non so dirvi di più per ora.
Il nuovo parroco di S. Leone sarà don Annunzio (Nunzio) Testa, proveniente dalla parrocchia di Tavernola.
Il passaggio avverrà dopo l’estate, perciò non è ancora il tempo dei saluti anche se il modo di vedere le cose, sapendo di essere in partenza può essere diverso. Intanto cerco/cerchiamo di non pensarci. Lo faremo a suo tempo. Pensiamo al tempo di Pasqua che ci aspetta con la celebrazione dei vari sacramenti dei nostri bambini e ragazzi, all’estate per quello che si potrà fare… La storia continua…
PAPA FRANCESCO
Anno di San Giuseppe: “Il mondo ha bisogno di padri”
LA LETTERA APOSTOLICA
Accanto al decreto di indizione dell’Anno speciale dedicato a San Giuseppe, il Papa ha pubblicato la Lettera apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, in cui come sfondo c’è la pandemia da Covid19 che – scrive Francesco – ci ha fatto comprendere l’importanza delle persone comuni, quelle che, lontane dalla ribalta, esercitano ogni giorno pazienza e infondono speranza, seminando corresponsabilità. Proprio come San Giuseppe, “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta”. Eppure, il suo è “un protagonismo senza pari nella storia della salvezza”.
“Solo la tenerezza ci salverà dall’opera” del Maligno, sottolinea il Papa, ed è incontrando la misericordia di Dio soprattutto nel Sacramento della Riconciliazione che possiamo fare “un’esperienza di verità e tenerezza”, perché “Dio non ci condanna, ma ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene e ci perdona”. Giuseppe è padre anche nell’obbedienza a Dio: con il suo ‘fiat’ salva Maria e Gesù ed insegna a suo Figlio a “fare la volontà del Padre”. Chiamato da Dio a servire la missione di Gesù, egli “coopera al grande mistero della Redenzione ed è veramente ministro di salvezza”.
La lettera del Papa evidenzia “il coraggio creativo” di San Giuseppe, quello che emerge soprattutto nelle difficoltà e che fa nascere nell’uomo risorse inaspettate. “Il carpentiere di Nazaret sa trasformare un problema in un’opportunità anteponendo sempre la fiducia nella Provvidenza”.
“Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione”. Nella Lettera Apostolica papa Francesco sottolinea che “ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio”.
“La paternità che rinuncia alla tentazione di vivere la vita dei figli – sottolinea ancora il Pontefice – spalanca sempre spazi all’inedito. Ogni figlio porta sempre con sé un mistero, un inedito che può essere rivelato solo con l’aiuto di un padre che rispetta la sua libertà. Un padre consapevole di completare la propria azione educativa e di vivere pienamente la paternità solo quando si è reso ‘inutile’, quando vede che il figlio diventa autonomo e cammina da solo sui sentieri della vita”.
Papa Francesco mette in evidenza la natura di santo della porta accanto, o meglio del quotidiano, di San Giuseppe. Una notazione che egli lega anche all’emergenza Covid, ricordando che si stratta di una “straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi. Tale desiderio è cresciuto durante questi mesi di pandemia, in cui possiamo sperimentare, in mezzo alla crisi che ci sta colpendo, che «le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti».
Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. A tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine”.
LE CONDIZIONI PER CONSEGUIRE L’INDULGENZA PLENARIA
L’Indulgenza plenaria viene concessa “alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all’Anno di San Giuseppe”.
Non resta che implorare da San Giuseppe la grazia delle grazie: la nostra conversione. A lui rivolgiamo la nostra preghiera:
Salve, custode del Redentore,
e sposo della Vergine Maria.
A te Dio affidò il suo Figlio;
in te Maria ripose la sua fiducia;
con te Cristo diventò uomo.
O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,
e guidaci nel cammino della vita.
Ottienici grazia, misericordia e coraggio,
e difendici da ogni male. Amen.
Sulla balaustra presso la statua di S. Giuseppe sono disponibili libretti e calamite (offerta libera) che si possono prendere per dare ai papà e per rivolgere la nostra preghiera al “santo di tutti i giorni”, come lo ha definito papa Francesco.
SETTORE LITURGIA
SETTIMANA SANTA | Orari celebrazioni e momenti comunitari
La Settima Santa è ormai alle porte. Siamo ormai pronti per vivere i giorni più importanti e significativi della nostra fede, quelli della morte e risurrezione del Signore Gesù.
Anche quest’anno – purtroppo – dovremo vivere in modo limitato a causa del virus. Sempre meglio però dello scorso anno quando non avevamo potuto vivere nessun momento liturgico comunitario. Anche questo possiamo leggerlo come una piccola speranza di quel miglioramento, di quella normalità che pare fare fatica a farsi largo in questa situazione.
Di tutto questo ne risentono anche le celebrazioni della settimana santa che, tuttavia, si svolgeranno con modalità dettate dal momento. Alcuni momenti per noi importanti e significativi non potranno svolgersi nella forma solita: non potremo fare il corteo con i rami di ulivo la domenica delle Palme; non potremo vivere la lavanda dei piedi il giovedì santa, così come l’adorazione notturna la notte del giovedì santo; non potremo baciare la croce e il corpo del Cristo morto, né vivere la via crucis del venerdì santo; la celebrazione della veglia pasquale dovrà essere anticipata per poter rispettare l’orario del coprifuoco…
Nonostante tutto però possiamo vivere la Pasqua “in presenza” nel rispetto del distanziamento e di tutte quelle attenzioni che ormai conosciamo.
Il programma della settimana santa è così definito, a meno di variazioni dell’ultimo momento che sappiamo possono essere possibili. Per questo diventa importante mantenersi “aggiornati” attraverso la bacheca della chiesa e dell’oratorio soprattutto in merito agli orari delle diverse celebrazioni.
Domenica 27 marzo | DOMENICA DELLE PALME
S. Messe ore: 7.30 – 9.30 (per elementari e genitori) – 10.30 – 18.00
Non ci sarà la distribuzione dei rami di ulivo nelle case da parte dei ragazzi. Si possono ritirare in chiesa.
TRIDUO PASQUALE
Giovedì 1 aprile
ore 20.00 Cena del Signore: ricordiamo l’istituzione dell’Eucaristia. Al termine della celebrazione inizia il tempo di adorazione all’Eucaristia fino alle ore 21.45
Venerdì 2 aprile
ore 8.00: Preghiera dell’ufficio delle letture e lodi
ore 15.00: Via crucis in chiesa
ore 20.00: Actio liturgica: ricordiamo la morte di Gesù e il suo dono per la nostra salvezza
Sabato 3 aprile | giorno di silenzio e preghiera davanti al Cristo morto
ore 8.00: Preghiera dell’ufficio delle letture e lodi
ore 20.00: Solenne veglia pasquale, celebrazione della risurrezione di Gesù. È la celebrazione più importante della nostra fede, nella quale è racchiuso il perché del nostro credere
Domenica 4 aprile
S. Messe ore 7.30 – 10.30 – 18.00
SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
Per vivere al meglio e in piena disponibilità questi giorni di preghiera e di grazia, è bene accostarci al sacramento della riconciliazione. Negli orari seguenti è garantita la presenza di un sacerdote in chiesa.
Lunedì 28 | 20.30-21.30
Martedì 29 | 17.30-19.00
Giovedì 1 | 16.00-18.00
Venerdì 2 | 10.00-12.00 e 16.00-18.00
Sabato 3 | 10.00-12.00 e 16.00-18.00
BENEDIZIONE DELLE UOVA PASQUALI
Non è possibile vivere il tradizionale momento della benedizione delle uova, soprattutto a causa dei numeri e degli spazi “ingestibili” in questa occasione dove sono numerosi bambini, ragazzi, adulti presenti.
Così la benedizione avverrà al termine di tutte le celebrazioni pasquali: dalla veglia del sabato a quelle della domenica di Pasqua. Portate perciò con voi il cesto/sacchetto con le uova (della gallina, non del supermercato…) decorate!
PROGETTI IN CORSO…
LE NOSTRE CAMPANE
Durante la Quaresima abbiamo potuto avere la relazione dettagliata sulla situazione delle nostre campane. Diciamo subito che stanno meglio di quanto si pensasse; questo ci fa davvero piacere.
L’intervento consiste nella sostituzione degli isolatori (la parte in legno che vedete nella foto) di 3 campane e relative parti meccaniche, oltre che la manutenzione straordinaria di tutta la cella campanaria e delle campane. La nostra fortuna consiste nel fatto che le campane non devono essere portate a terra: l’intervento può essere fatto direttamente sul campanile. Questo vuol dire non avere il costo della gru e del trasporto in ditta. In termini economici l’intervento si aggirerà attorno alla cifra di € 10.500+iva, sperando di non avere sorprese. Una bella cifra ma decisamente minore rispetto a quanto potevamo pensare all’inizio. Nei prossimi gironi ci accorderemo con la ditta per programmare l’intervento che, salvo imprevisti, richiederà una settimana di lavoro.
MURO CONTENIMENTO CAMPO DI CALCIO
Se l’intervento sulle campane ci ha riservato la sorpresa positiva con un minor costo, questo intervento sul muro di contenimento del campo di calcio era del tutto imprevisto.
In poche parole: la parte di muro che da sulle abitazione che si trovano a lato del parcheggio sotto il campo di calcio ha ceduto: si sta piano piano aprendo (nemmeno tanto piano…) con il rischio (alto) che possa cadere. L’abbiamo tenuto sotto osservazione per diverso tempo anche con l’inserimento nelle fessure dei famosi “vetrini”: per un po’ tutto è stato fermo ma adesso i vetrini si sono rotti e il muro si è decisamente mosso. Per evitare che la situazione peggiori e per la sicurezza di tutti, abbiamo deciso di intervenire. Sarà un lavoro che richiederà tempo (svuotare la terra, rifare il muro e tutto quanto necessario, riportare la terra…); la stessa posizione è “scomoda” per cui è necessario l’uso di attrezzature e macchinari adatti. Il tutto ci chiederà una spesa di circa € 25.000 salvo i soliti imprevisti che nascono quando si fanno lavori di questo tipo. Insomma i prossimi mesi ci chiedono un significativo impegno economico. Tuttavia la nostra parrocchia sa di poter contare su di voi e sul vostro sostegno.
OSPEDALE “PAOLO VALLE” AD HAITI
Quando è stata gettata la prima pietra dell’Ospedale Paolo Valle, perfino per alcuni nostri fratelli italiani di Missione Belen sembrava un progetto troppo grande, “quasi impossibile”. Ma: “ogni cosa è possibile a chi crede” (Mt 9.22), e la provvidenza, che è uno dei pilastri su cui è fondata la Missione Belen, non è mai mancata. Per primo ci ha creduto il vescovo Mons. Odilo Pedro Scherer, quando ha suggerito ai nostri missionari di andare ad Haiti, poi ci hanno creduto p. Gianpietro e Calcida, i nostri missionari e tutti i volontari che sono andati ad Haiti in questi 10 anni.
In questo momento funziona la “piccola, grande” infermeria. Una sorta di prototipo di quello che sarà l’ospedale Paolo Valle, quando entrerà in funzione. Qui si fa esperienza nel testare ed organizzare medici, infermieri e le attrezzature di base, in attesa della messa in funzione del nuovo ospedale. Il sistema sanitario ad Haiti è completamente collassato: chi va all’ospedale della capitale deve portare con sé, a suo carico: i guanti per medici e infermieri, le medicine, le lenzuola e deve pagare anche qualsiasi tipo di assistenza riceva. I poveri delle favelas non hanno quindi la possibilità di accedere all’assistenza medico-ospedaliera. Anche per questo la costruzione e la messa in funzione dell’ospedale Paolo Valle è ancora più importante e necessaria.
Ringraziamo quanti, con l’acquisto delle uova, hanno contribuito e sostenuto tutto questo (sono stati raccolti poco più di € 1500). Continuiamo a contare sulla vostra generosità per portare a termine un’opera “quasi impossibile” ma che, giorno dopo giorno, sta diventando realtà.
CENTRO DI PRIMO ASCOLTO INTERPARROCCHIALE “MARYAM”
All’inizio di questo mese di marzo è stato il nostro turno di raccogliere alimenti a lunga conservazione per sostenere l’attività del Centro di Primo Ascolto Interparrocchiale “Maryam”, per aiutare le famiglie che si trovano in difficoltà. Il nostro Centro di Primo Ascolto ha continuato a funzionare anche in questo periodo; anzi si è trovato nella necessità di rispondere a richieste sempre maggiori per una situazione che ha portato diverse famiglie (anche della nostra parrocchia) a chiedere aiuto.
Il Centro è un servizio promosso dall’unione di otto parrocchie del nostro territorio: Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Entratico, Gorlago, S. Paolo d’Argon, Trescore Balneario, Zandobbio. Vuole essere uno strumento pastorale della comunità cristiana per rendere concreta la testimonianza della carità, un luogo dove sperimentare ascolto e condivisione, soprattutto con le persone e famiglie più fragili. Il “servizio segno” di una “Chiesa in uscita” che abbraccia le fatiche di ogni uomo ed esprime una progettualità corale.
L’azione del Centro consiste in:
– ascolto dell’altro, non solo dei suoi bisogni, ma principalmente della sua persona, con l’unicità che questa rappresenta.
– coinvolgimento, perché il percorso di aiuto deve procedere attraverso un progetto complesso che comporti un ruolo attivo della persona in difficoltà.
Cerca di diffondere solidarietà e carità attive, coinvolgendo la comunità cristiana e la società civile nella sua totalità.
Il Centro è gestito da volontari cristiani che lavorano in equipe; si attiene rigorosamente alle normative sulla privacy in vigore ed alla massima discrezione. Collabora con la Caritas Diocesana, le comunità parrocchiali del territorio, gli altri centri di ascolto della Diocesi, le realtà di volontariato e con il segretario sociale del servizio pubblico.
Si accede al servizio prenotando un incontro presso la segreteria o telefonando (3668010656) durante gli orari di apertura: mercoledì 17.00-19.00 e giovedì 9.30-11.30. Il Centro si trova a Gorlago in via Superstiti, 1 (cpacaritas.maryam@gmail.com).
Come parrocchia stiamo cercando qualche volontario che ci rappresenti nell’attività del Centro. Per dare la propria disponibilità e per tutte le informazioni è sufficiente rivolgersi al parroco.
NOTIZIE DAI GRUPPI
“CHEI DE SAN LIU”
Ehi Amici, come va? Ricorre in questi giorni un anno di questa tremenda pandemia… spero che stiate tutti bene. Anch’io per ora non c’è male, anche se ho una tremenda paura. Mi manca tanto il non poterci più incontrare, sia per preparare una nuova recita, sia per passare un paio d’ore in vostra compagnia e in allegria.
Mi chiedo: “il Riccardo avrà messo la maglia di lana… la Germana gli ha preparato lo zabaione?… la Stefania passa qualche volta a trovare il Riki???
Dall’ultima recita non l’ho più vista, l’ho incrociata qualche volta di sfuggita in macchina… mi è sembrata la solita bellissima vamp…
La Daniela, che è stata la mia mamma, si è dimenticata spesso del suo adorato figlio!
La Claudia, ah la nostra Claudia, una super attrice con quella mimica tipica delle donne di Ranzanico.
La Ornella con quella vocina che è tipica di quelle che si diceva una volta “de spasa poler”, molto brava!
E gli uomini: il Giacomo, che è sempre il primo a imparare la sua parte e non solo la sua, anche quella degli altri.
Poi il Virgilio e le sue memorabili dormite sulle poltroncine mentre aspetta il suo turno per recitare… troppo forte…
Tutti quelli che hanno fatto parte di questa simpatica compagnia.
Ai nostri giovani e ragazzi, ai nostri tecnici e in ultimo, ma intenso come il primo pensiero, la nostra super regista: la Vincenzina con i suoi richiami un po’ severi ma per noi come abbracci e carezze.
Un grande grazie a tutta la compagnia.
Pensieri sparsi che aiutano ad andare avanti con speranza perché le cose belle danno sempre la forza per affrontare e superare i momenti difficili.
Approfitto per fare gli auguri di una Santa Pasqua con la speranza di poterci reincontrare presto per una nuova recita.
Ciao
Renzo
P.S. spero di non aver offeso qualcuno; l’ho fatto per sdrammatizzare un po’ in questo momento difficile.
SITO PARROCCHIALE
Vi invito a memorizzare il sito della nostra parrocchia perché tante informazioni, aggiornamenti, proposte… passeranno attraverso questo canale: www.parrocchiacenatesopra.it