Nasce dalla divisione della parrocchia di Cenate S. Martino (Cenate Sotto) per dare assistenza alla popolazione che si era sparsa sulle pendici del monte Misma. San Carlo Borromeo, nella sua visita del 22 dicembre 1575, aveva dato disposizione perché la vecchia chiesa di S. Ambrogio, ormai decadente e insufficiente per le necessità della popolazione, fosse abbattuta e se ne costruisse una più grande dove ora sorge la chiesa parrocchiale.
La disposizione di San Carlo non venne subito eseguita, così si arrivò, tra alterne vicende alla costruzione della chiesa che si concluse nel 1611. Uno dei motivi che fece slittare l’applicazione del decreto di S. Carlo, fu l’opposizione alla nascita della nuova parrocchia del parroco di S. Martino, don Leone Cucchi, che non voleva perdere i benefici legati al territorio della nuova istituzione. Anche se non ci sono testimonianze certe a riguardo, pare che l’affidare alla protezione di San Leone Magno la nuova parrocchia, sia stato un gesto di “attenzione” al parroco di S. Martino, don Leone appunto. Questa casualità però si è trasformata nel tempo in un legame forte e sincero con la figura del Patrono da parte dei “sanleonesi”. Una figura che nel tempo è diventata sempre più significativa e alla quale ci si è affezionati sempre di più.
La sua festa, il 10 novembre, cade in un periodo non particolarmente favorevole dal punto di vista climatico, tuttavia vede la partecipazione di quasi tutta la popolazione e il ritorno di chi è andato ad abitare fuori parrocchia Avere San Leone come patrono, per noi assume significati importanti che traggono la loro origine proprio dall’azione pastorale di questo papa. Un papa che ha difeso l’ortodossia della fede davanti al nascere di eresie, in modo particolare il mistero dell’incarnazione di Gesù; un papa che ha difeso i deboli e i poveri agendo in prima persona, come nel caso del famoso incontro con Attila.
A noi oggi restano queste testimonianze ed esempi attualissimi: l’insegnamento e la testimonianza di San Leone sono validi ancora oggi e devono diventare indicazione per la strada che questa comunità parrocchiale a lui affidata è chiamata a percorrere.